Ciò che è naturale sembrerebbe tanto semplice da essere compreso. Ad esempio, che tutti si nasca allo stesso modo, uguali, che ognuno abbia il diritto di crescere in un ambiente sano e accogliente, di sviluppare i propri talenti e di realizzare la propria identità umana: sembra ovvio, perché è semplicemente naturale. Com’è giusto che ognuno, per realizzare questo progetto, debba interagire con relazioni interpersonali profonde, gratificanti, in un rapporto di confronto, solidarietà, competizione, apprendimento, per sviluppare legami, nutrire sentimenti, essere parte di una comunità che si migliora e si sviluppa ogni giorno. Questa visione etica dell’esistenza ha bisogno di tanto impegno, di tanto lavoro, di riferimenti chiari. Questa visione etica dell’esistenza non può prescindere dal comprendere in sé il valore dello sport.

Dal 1500 abbiamo adottato questo termine, mutuato dalla lingua inglese, che della sintesi è maestra, non solo per definire attività legate al divertimento, allo svago, alla ricreazione, ma anche per raccontare molto altro della natura umana. In estrema sintesi, se si parla di sport si parla di salute, di divertimento, di rapporto tra corpo, cuore, mente. Si parla di sfida, di competizione, ma anche di collaborazione, di condivisione. Di tempi, di fatica, di volontà. Di tecnica, di apprendimento e di talento. Si parla di individuo e di comunità. Si parla di opportunità.

Si parla di linguaggio, di un linguaggio comune, forse dell’unico al mondo che può essere compreso da tutti, nella sua forma primigenia: pensiamo ai bambini che, fin da piccolissimi, sono attratti dal movimento e dalle possibilità di interazione con una semplice palla. Pensiamo a cosa succede quando sentiamo una musica che ci piace: senza nemmeno rendercene conto, ci muoviamo per seguire il tempo, interagiamo con la realtà attraverso ciò che abbiamo come strumento personale: il corpo. Pensiamo alle corse sulla riva del mare, a quanto è stato naturale fare a chi arriva prima con un papà che rallenta per farci vincere e aiutarci a diventare uomini e donne. Con una mamma che batte le mani felice quando superiamo le nostre piccole paure, quando leviamo le rotelle alla bici e pedalare in equilibrio diventa una conquista per la vita.

Pensiamo al rispetto delle regole del gioco, ai salti e alla coordinazione del movimento giocando a “campana”, alla concentrazione e allo scatto del nascondino. Tutti abbiamo fatto squadra, tutti siamo stati sportivi, da bambini, senza saperlo. Che se ne parli in termini materiali o di pensiero, il movimento è ciò che ci permette di vivere, di mutare, di evolvere. Di attraversare il mondo, di adattarci, di scoprire, di generare. Oggi, nell’epoca del digitale, occorre ripensare il senso e il valore dello sport. Si tratta di un’operazione complessa, perché il senso dello sport abbraccia numerose discipline, differenti ambiti, risponde ai bisogni ma anche alle esigenze umane, del singolo e della comunità.

Abbiamo parlato di movimento proprio per fugare ogni tentazione di pensare ad un mondo digitale come al luogo del virtuale, della rassegnazione all’immobilità, al tempo in cui il corpo esce di scena, alla sostituzione della macchina su questa meravigliosa creazione di ossa e muscoli, alla rassegnazione senza sforzo, senza fatica fisica. Senza movimento non c’è vita.

Recuperando quindi in primis il valore vitale del movimento, ripartiamo e proviamo a pensare a quale armonia è possibile realizzare tra essere umano pensante, essere umano dotato di un corpo vivo di cui è necessario prendersi cura, essere umano che crea legami e vive di sentimenti ed emozioni, pensiamo a che rapporto può esserci tra queste certezze e il digitale.

Manca un tassello importante, prima di concludere il ragionamento e arrivare ad una possibile risposta, ed è quello del tempo. L’epoca del poco tempo, del tempo saturo di impegni, del tempo consumato. Del tempo da “passare” o peggio ancora da “ammazzare” e poi rimpiangere. Del pieno che nasconde il vuoto. Riprendersi il tempo, misurarlo, averne consapevolezza. Torniamo alle immagini dei bambini, così vicini alla naturalezza, così dentro al cuore pulsante della vita.
I bambini fanno sport e non lo sanno, dicevamo. Interagiscono, competono, si sfidano, si fidano. I bambini liberi muovono il corpo nel mondo e scoprono tutte le possibilità che questo meraviglioso strumento offre.
Poi, qualcosa si inceppa. Arriva un momento in cui il gioco dello sport finisce, si perde, per moltissimi ragazzi e soprattutto per moltissime ragazze.

Perché? Cosa possiamo fare per combattere questo abbandono, questo danno che facciamo a noi stessi e soprattutto a noi stesse?

Queste domande sono state il punto di partenza di un grande progetto. Ambizioso, complesso, bellissimo, di cui ora saprete qualcosa. Tramite lo sport cresciamo ed educhiamo miliardi di giovani ogni anno in tutto il Mondo. Sappiamo che fare sport aiuta un sano sviluppo, contribuisce in modo importante a mantenere corpo e mente in salute, favorisce la socializzazione. Eppure, il 45% degli europei non pratica attività fisica.

I nostri ragionamenti precedenti trovano senso nelle motivazioni addotte per giustificare l’abbandono di una forma di movimento indispensabile: non abbiamo tempo per praticare regolarmente sport (40%), non sentiamo una motivazione forte (27%), non possiamo sostenere il costo elevato che fare sport comporta (10%). Eppure, passiamo ore sui social, sappiamo che quel fastidioso mal di schiena ricorrente si potrebbe risolvere con una regolare attività fisica, siamo saturi di oggetti inutili che intasano le case e le vite.

Questa constatazione non vuole essere una sentenza, un giudizio. Non ci interessa puntare il dito: preferiamo usare tempo, energie, competenze e creatività per escogitare soluzioni. Occorre essere consapevoli della realtà e visionari, per cambiare in meglio qualcosa di questo mondo.

Lo sport non è solamente gioco ed esercizio fisico, lo sport è un settore che in Italia, nel 2022, ha inciso per il 3,4% sul PIL nazionale, raggiungendo quota 102 miliardi di Euro investiti nel settore.  Il mercato globale sport digital nel 2023 è stato valutato 13 miliardi di dollari con un tasso di crescita annuo previsto del 21%, fino al 2030.

Quindi, la sfida è questa: vivere pienamente l’era digitale, conoscere gli strumenti a disposizione, trasformare tutto ciò che possiamo perché ci siano realmente di aiuto. Fare in modo che lo sviluppo digitale sostenga il mondo dello sport, ne protegga i valori etici, ne realizzi le potenzialità.

Gli sportivi sanno perfettamente che rincorrere vuol dire arrivare dopo. Gli esperti di comunicazione digital sanno benissimo che il modo migliore per essere influenti è creare un trend, anziché seguirlo. Noi sappiamo che integrare queste idee significa realizzare per primi qualcosa di utile, di importante, di nuovo.
La maggior parte dei prodotti digitali legati al mondo dello sport e presenti nel mercato è organizzata in portali verticali, utili a soddisfare le esigenze di un determinato target, in uno specifico contesto. Non si tiene conto, però, del fatto che le esigenze di uno sportivo sono in continua evoluzione, variano nel corso della vita, ma anche semplicemente delle stagioni dell’anno. Lo sportivo può praticare diverse discipline e aumentare progressivamente i propri i livelli tecnici, persino arrivando ad intraprendere una carriera lavorativa nel settore sportivo. La persona è la stessa, il profilo sportivo è in continua evoluzione.
Accade quindi che l’offerta digitale risulti parziale, temporanea, frammentata. Questa confusione ci fa perdere tempo, soldi, motivazione. Ricordate? Esattamente i tre principali ostacoli che non ci permettono di svolgere con costanza un’attività sportiva.

Tempo, soldi, motivazione.

Ripartiamo da qui, perché SportId nasce con la precisa volontà di risolvere questa situazione.
SportId è una StartUp Innovativa Trentina (ITA) nata nel 2023 con l’obiettivo di creare per tutti gli utenti un’Identità Digitale Sportiva (IDS^TM). Grazie alla centralizzazione dei dati anagrafici, fiscali, sanitari, motori e tecnici, ogni persona avrà un quadro complessivo, unico, organico della propria identità sportiva che gli consentirà di mantenere sempre un accesso semplificato e personalizzato ad ogni servizio legato allo sport, lungo l’intero corso della vita. Risparmiando tempo e soldi, accrescendo la motivazione.

L’IDS^TMsarà semplicemente per tutti: potrà essere creata fin dai primi anni di vita (IDS^TM junior, 0-16 anni), verrà aggiornata costantemente e mantenuta nell’età adulta (senior, 16-99 anni) e consentirà un dialogo costante con le strutture sportive, con i maestri e gli allenatori e persino con i fornitori specializzati di attrezzature sportive.
Nell’epoca digitale, con SportId^TM l’utente potrà soddisfare ogni esigenza sportiva: la propria identità personale andrà ad alimentare un Ecosistema Digitale Sportivo (EDS^TM): un unico ambiente digitale di relazione, dove il sistema individuerà correlazioni e offrirà funzionalità di interazione mirate, utili. Un sistema complesso pensato per semplificarci la vita.
Nell’App di SportId^TM l’utente potrà acquistare e vendere servizi sportivi come lezioni, abbonamenti, campi e materiali, velocizzando i processi di prenotazione e dando la possibilità di risparmiare sulle spese.

Grazie ad una Gamification avanzata, basata su criteri scientifici e seguendo gli standard federali, l’utente troverà motivazioni che lo porteranno ad appassionarsi più facilmente alla pratica sportiva oltre ad una sezione social che gli permetterà d’incontrare nuovi compagni di gioco. L’App inoltre offrirà a tutti i professionisti e alle strutture del settore sportivo un sistema gestionale avanzato per organizzare e calendarizzare la propria attività lavorativa. L’insieme delle funzionalità presenti in App potrebbe risultare complesso, per questo motivo è stato integrato nel sistema un assistente personale basato su Intelligenza Artificiale (Coach Bot) che possa risolvere ogni difficoltà riscontrata dall’utente, con un semplice comando vocale.

Accedere alle attività sportive non dovrà più essere un problema. Con SportId^TM ogni passo sarà facile, sicuro ed accessibile per tutti. Il sudore, la sfida, la tenacia li riserveremo al campo di gioco. Il vantaggio sarà tangibile e per questo diventerà virale.
SportId^TMè una visione ambiziosa, che mette la persona al centro del progetto e le potenzialità del digitale a supporto della risoluzione dei problemi e della soddisfazione delle esigenze.

Vogliamo un mondo in cui ogni persona nasca sportiva e lo rimanga per sempre.

ove si possa continuare a fare sport con lo stesso entusiasmo con cui abbiamo imparato il movimento che ci faceva volare in altalena, dove lo strumento digitale ci porti a vincere la partita con la stessa felicità del campetto sotto casa, dove si possa correre incontro al futuro con la competenza di un adulto e con la leggerezza dei bambini.

SportId^TM è il nostro sogno di sportivi che è diventato progetto. Che oggi è già realtà. Semplicemente, per tutti.